Ma siete pazzi? Storia dell’incontro tra Aznom e il mondo dell’artigianato

Ma siete pazzi? Storia dell’incontro tra Aznom e il mondo dell’artigianato

Ma siete pazzi? Storia dell’incontro tra Aznom e il mondo dell’artigianato 1920 1440 AZNOM
L’Artigianato: una realtà tutta da scoprire

Nel 2016, alla nascita di Aznom srl, eravamo un team di designer specializzati in comunicazione, industrial ed interior design.

Seppur avessimo già collaborato con alcuni artigiani della pelletteria per la realizzazione di mobili ed interni d’auto in pelle, eravamo distanti dal cogliere appieno la complessità del mondo dell’artigianato, le sue dinamiche di lavoro, i metodi di trasformazione dei materiali, gli equilibri gerarchici e le “regole non scritte”.

Con il tempo e l’esperienza, abbiamo appreso che buona parte degli artigiani con i quali collaboravamo era sì costituita da una rete di professionisti abituati a tramandarsi questo lavoro e i suoi segreti di generazione in generazione ma che, nel farlo, procedevano in maniera piuttosto settoriale, con poca apertura nei confronti della creatività e della trasversalità di settore.

In poche parole, una grande manualità e professionalità italiana, riconosciuta come eccellenza a livello mondiale, che, però, non avvertiva l’esigenza di rinnovare sé stessa, evolvere e promuoversi come  innovativa.

Qualche esempio?

  • Chi realizzava borse da donna non ne faceva da uomo.
  • Chi era specializzato in valigie e trolley non realizzava borse.
  • Chi produceva portafogli non creava cinture.
  • E chi, invece, le creava rimaneva confinato in questo settore per decenni.

E’ facile immaginare come per un creativo (o un designer) abituato a lasciarsi contaminare da diverse influenze e a farsi spingere dal desiderio di uscire dagli schemi, l’incontro con questo contesto decisamente agli antipodi sia stato abbastanza traumatico.

carbon fiber design

Si trattava “solo” di trovare un modo

Nonostante queste difficoltà, però, non abbiamo mai rinunciato a lavorare secondo un approccio sperimentale.

Che, poi, è nella nostra natura.

Ogni volta che ci dicevano “non è possibile” o che una cucitura non era perfetta, noi immaginavamo ed inventavamo un nuovo modo per rendere quel dettaglio realizzabile.

E questo approccio lo si impara dai grandi maestri.

Si dice, infatti, che Bruno Munari, artista e designer italiano entrò, un giorno, in una fabbrica di calze da donna per trovare il materiale adatto alla sua lampada Falkland. Immaginiamo lo stupore dell’azienda per quell’assurda richiesta e sovrapponiamo allo stupore dei nostri artigiani quando abbiamo chiesto loro di cucire pelle e fibra di carbonio di autoclave.

Ma siete pazzi? Si rompono gli aghi. Non viene dritta. Non riesco a girare il bordo. La raggiatura per la cucitura è troppo piccola”.

Disperati siamo stati anche da chi cuciva guanti e tute da moto nella speranza che potessero aiutarci, nulla.

Ma Aristotele diceva “Non esiste grande genio senza una dose di follia”.

Si trattava “solo” di trovare un modo. E le persone giuste.

Per puro caso, un giorno, navigando sul web, ci siamo imbattuti in un’azienda atipica, molto in linea con la nostra.

Entusiasti abbiamo contattato il titolare, Gigio Ruspa, un imprenditore che, ben presto, si è rivelato illuminato, geniale e sempre pronto a vedere le difficoltà come sfide da affrontare.

Un approccio molto diverso rispetto a quello degli artigiani con i quali eravamo abituati a lavorare.

Anche lui come noi veniva dal mondo del design e della produzione industriale.

Finalmente una persona in grado di parlare la nostra stessa lingua.

Ruspa decise di investire energie su di noi e allo stesso tempo su sé stesso dedicandoci una macchina dotata di un piedino speciale riservato alla cucitura delle nostre (poche) borse.

Il suo obiettivo, in quel momento non era quello di guadagnare, ma di arricchirsi come professionista e sperimentare una tecnica innovativa che, nel tempo, avrebbe attratto nuovi clienti. E così fu, ci raccontò in seguito.

Oggi Gigio non c’è più ma ha lasciato un segno indelebile sulla nostra produzione, su di noi e di conseguenza sulla nostra azienda.

Da questa collaborazione nasce quello che ancora oggi è il nostro prodotto più iconico e rappresentativo: La CARBON 24.